Pensare in grande e agire in piccolo. L’idea è: oltre 300 musicisti, più di 50 addetti del settore, mille e mille volontari (tra cui i fonici, i tecnici e gli addetti ai lavori); in un piccolo centro del nord Italia, tra le vallate delle alpi.
Pensare in grande, agire in piccolo.
Quando realizzi la poderosa operazione compiuta, ne sei già dentro e ne utilizzi i meccanismi senza sapere perché.
Io oggi ho pensato di portare il mio linguaggio (la scrittura) per provare a portarvi le emozioni di questa gente e di questi luoghi. A partire da Cristina, la grande donna che mi ospita, che mi cura e mi ha accolto come una sua parente tornata dopo tempo, fino agli occhi vispi dell’addetto della croce civile e croce verde di Cumiana, che si è premurato di presentarmi a tutti quelli del luogo perché sa:” siam buona gente ma siamo un po’ ritirati con gli ospiti. Ma Cumiana in questi giorni è bellissima”.
All’aria di festa che si respirava per le strade, dove musicisti si salutavano come fratelli, una grande riunione di famiglia. A tutti quei nomi con i quali mi sono sentita per organizzare questo viaggio che oggi hanno avuto finalmente un volto, sorridente e pronto ad accoglierti.
A tutta quella musica che imperversava da ogni angolo, con la giovanissima ma bravissima Elon Jazz Ambassador che ha inaugurato il palco del Mercato Coperto, fino ai silenziosi ma potenti pianisti immersi nella frescura dell’auditorium. Con lezioni su Ragtime, Cinema, Cultura. La musica è il vettore che ti porta a scoprire i piccoli mondi che si incontrano a Cumiana. Seguendonla arrivi in tutti i palchi e ascolti tutti, li impari a conoscere. È la musica che si incontra.
Come una trottola impazzita ho cercato di vedere tutto, di sentire tutti, di parlare con tutti. A carpire da tutti la voglia di essere qui a Cumiana. Ancora non ci sono riuscita, ma in fondo è solo il primo giorno e queste sono le impressioni di un’entusiasta blogger.
Federica Di Bari